La vita romanzata di p. Piccirillo: la trilogia di Scaglia

Personaggio colto e appassionato ma dalla personalità forte, tutt’altro che accomodante e distaccata. Così p. Michele Piccirillo è al centro della trilogia di romanzi Il custode di Terra Santa del giornalista e scrittore Franco Scaglia (Camogli, 1944 – Roma, 2015): Il custode dell’acqua (2002) [foto 1], vincitore del Premio Campiello, Il gabbiano di sale (2004) e L’oro di Mosè (2006). Il protagonista Matteo, stimato frate archeologo dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, è infatti proiezione letteraria della figura di p. Michele.

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Soprattutto nel primo romanzo, attraverso le riflessioni sulla propria fede e sulla propria vita, la storia di p. Matteo è l’occasione per illustrare il complesso contesto sociale, politico e religioso della Terra Santa. Il frate, convinto della centralità dell’umanità nei rapporti tra le persone, osserva e racconta personaggi le cui storie, diverse e contraddittorie, sono tasselli dello stesso mosaico. Scavando nelle delicate vicende di un conflitto irrisolto, il protagonista interviene sulla realtà senza tralasciarne gli aspetti più violenti e controversi.

Scaglia stesso, riferendosi al frate che l’ha ispirato, ha detto: «Capita raramente che una persona vivente diventi protagonista di una serie di romanzi», perché «quando Provvidenza e Scienza si incontrano, come nel suo caso, si rischia di passare alla storia».